Il Natale "rimpicciolito"
24 Dicembre 2024 By Enrico Cannoletta

Il Natale “rimpicciolito”

Come interpretiamo la gioia

Natale significa gioia! Questa è un’affermazione innegabile. Tutti, ma proprio tutti, atei o credenti (salvo in casi di grandi sciagure personali) a Natale viviamo un’atmosfera particolare.

Noi Cristiani viviamo questa festa orgogliosamente, per essere seguaci del “festeggiato”, ovvero di Colui che di fatto ha cambiato la storia della Salvezza e dell’Umanità.

È dunque lecito, e “cosa buona”, festeggiare e scambiarci i regali, perché questo è il nostro modo di essere felici e di dimostrare l’affetto che nutriamo nei confronti dei nostri cari. Ma abbiamo innalzato questa “procedura di gioia” fino a renderla totalizzante, e forse abbiamo perso il senso vero della causa della gioia stessa.

Per i credenti Gesù è Dio, la pienezza totale di ogni cosa, il Redentore, Colui che trasforma ogni male in bene perfetto, come fece con l’infamia della crocifissione.

La nostra gioia, dunque, è rivolta a cose che sono solo il contorno, mentre dovrebbe essere concentrata sulla fonte della felicità. Dio che ci ama, Il Padre misericordioso che ci abbraccia, Gesù che ci viene incontro per portare una gioia che non avrà fine e supererà in grandezza ogni piacere terreno, è spesso dimenticato perché siamo impegnati a spacchettare un regalo.

Sia perciò il Natale l’occasione, per aprire sì i regali, ma farlo pensando che sono solo un anticipo effimero della grande felicità che ci consegnerà il Salvatore.

Santo Natale a tutti!