Nulla è peggio che perdere la vita eterna
Gesù ce lo spiega con immagini forti per avvertirci del pericolo
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore».
(Dalla liturgia)
Le immagini usate da Gesù sono forti, al limite del truculento. Tagliati la mano, cavati l’occhio… Sembrano davvero eccessive, di cattivo gusto.
Ma il Signore non le avrebbe usate se non fosse stato necessario. Di una cosa possiamo essere certi: Gesù non ci vuole spaventare inutilmente.
Il senso del brano è semplice: perdere la vita eterna, la gioia del paradiso, e precipitare nella disperazione senza fine dell’inferno è l’unica vera tragedia che ci possa capitare.
Non c’è nulla, nella vita, che possa valere il rischio di dannarci. Qualunque cattiva abitudine, qualunque relazione sbagliata, qualunque modo di vivere in contrasto con il vangelo deve essere abbandonato, anche se può essere triste, penoso, doloroso.
Scegliere il Signore talvolta fa soffrire, ma non è una sofferenza fine a se stessa: è una sofferenza che ci procurerà una gioia infinita.