Il Pastore, il mercenario e il ladro
Tre figure attraverso le quali Gesù ci invita al discernimento
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore».
(Dalla liturgia).
«Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Continua la similitudine di Cristo con il pastore: colui che si prende cura delle pecore, che provvede alla loro vita, al loro cibo, alla loro sicurezza.
E c’è un altro personaggio: il ladro. Non è il mercenario, quello che si occupa delle pecore solo per trarne profitto. Il ladro è peggio del mercenario: vuole «rubare, uccidere, distruggere». Non entra nel recinto regolarmente, alla luce del sole, ma vi accede per vie traverse.
Dobbiamo fare attenzione al ladro, a chi finge di volere il nostro bene, ma in realtà vuole solo farci del male. Non è sempre facile distinguere il ladro dal pastore. Il metodo più sicuro è quello di rimanere legati all’unico vero Pastore, Gesù Cristo, al suo insegnamento, alle sue parole.
Chi si in un modo o nell’altro discosta da essi non vuole che abbiamo la vita, e l’abbiamo in abbondanza, ma vuole solo rubare, uccidere, distruggere. A ciascuno di noi è chiesto di vigilare, «semplici come colombe ma astuti come serpenti», per non lasciarci ingannare da chi ci vuole allontanare dal Signore.