Il calcolo e il dono
14 Aprile 2025 By Don Enrico Giovannini

Il calcolo e il dono

Atteggiamenti del cuore diametralmente opposti

«…ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli,
e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo».

(Dalla liturgia).

Ieri abbiamo ascoltato dell’ingresso in Gerusalemme di un re singolare, sul dorso di un puledro «su cui non è mai salito nessuno». Abbiamo sentito delle sue parole da cui si smarca con radicalità da ogni desiderio dei «re delle nazioni e di coloro che hanno potere su di esse…». Un re che si riconosce tale quando oramai la strada verso la croce sembra segnata e, secco, risponde a Pilato: «Tu lo dici, io sono re». Sulla sua croce sarà scritto «Costui è il re dei Giudei».
È il gesto di Maria, sorella di Marta e Lazzaro, che, a Betania, svela la vera regalità di Gesù, celebra già un rito funebre regale: «trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso». Un valore da capogiro, esagerato, e Giuda subito, traduce in “soldoni” il valore di quel dono: trecento denari, che si sarebbero potuti dare ai poveri.
L’unica a comprendere la dignità regale di Gesù è Maria: lei che non ha avuto paura di esprimere a Gesù il suo dolore e le sue lacrime per la morte del fratello Lazzaro: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
Giuda, il traditore, calcola; Maria, con il cuore colmo di gratitudine e riconoscenza per il suo Maestro, dona.
«Maria non calcola! Non è forse di fronte al Povero per eccellenza? Come potrebbe Gesù non acconsentire al suo gesto e alla sua intenzione? Maria offre tutto a colui che non ha già più nulla». (Y. Simoens).
Se il calcolo di Giuda determina la morte, il dono di Maria annuncia la vita. “Scegli dunque la vita!”